M. Gli ultimi giorni dell’Europa

3-9 maggio 1938

Visita di Adolf Hitler in Italia

La stazione Ostiense, una stazione di carta pesta costruita appositamente per l’occasione, accoglie Hitler a Roma. Ad attendere i carnefici in visita di stato, il professor Bianchi Bandinelli è incaricato di fare loro da guida, mentre medita blandamente di ucciderli.

“Veduti Mario [Mussolini] e Silla [Hitler]. Impressione prima e sorprendente di Mario: grottesco e bruttissimo. Cammina come un burattino, con curve e mosse oblique del capo, che vorrebbero mitigare la sua massiccità, ma sono soltanto goffe e sinistre.
Silla è, nell’aspetto primo, meno repulsivo. Composto, ordinato; quasi modesto. Quasi servile, anche. Una personalità di aspetto subordinato: qualche cosa come un controllore del tram. Viso vizzo. Mario, invece, lo ha turgido, dalla pelle grassa.”

Dal taccuino di Ranuccio Bianchi Bandinelli

17 novembre 1938

Leggi razziali

Con il regio decreto del 17 novembre 1938, vengono approvati in Italia i Provvedimenti per la difesa della razza italiana, che stabiliscono misure discriminatorie nei confronti degli ebrei.

“Io non posso rinunciare a ciò che considero un mio preciso dovere: io debbo dimostrare l’assurda malvagità dei provvedimenti razzisti richiamando l’attenzione sul mio caso che mi pare il più tipico di tutti…
Le cose mie più care, cioè il mio lavoro, le mie creature concettuali, invece di scomparire, potranno risorgere a nuova vita.”

Angelo Fortunato Formìggini, editore, poco prima di togliersi la vita

22 maggio 1939

Galeazzo Ciano e Joachim von Ribbentrop firmano il Patto d’Acciaio

Il 22 maggio 1939 il ministro degli Esteri italiano Galeazzo Ciano e il ministro degli Esteri tedesco Joachim von Ribbentrop firmano il Patto d’Acciaio. L’accordo è stipulato a Berlino, nella Cancelleria del Reich, alla presenza di Hitler e dello Stato Maggiore tedesco. Con esso, i governi del Regno d’Italia e della Germania nazista si impegnano a fornirsi reciproco aiuto politico e diplomatico in caso di situazioni internazionali che mettano a rischio i propri interessi vitali.

“Partenza per Firenze… In treno mi viene consegnato lo schema tedesco del Patto di Alleanza. In massima va bene… Non ho mai letto un patto simile: è vera e propria dinamite.”

Dal diario di Galeazzo Ciano

primo settembre 1939

La Germania nazista invade la Polonia

All’alba del primo settembre 1939, la corazzata tedesca Schleswig-Holstein, ancorata nel porto di Danzica, apre il fuoco sulla vicina stazione navale polacca di Westerplatte. Le truppe tedesche attaccano la città polacca di Mokra mentre la Luftwaffe attacca diversi obiettivi e bombarda le città di Cracovia, Łódź e Varsavia: è l’inizio della Seconda guerra mondiale.

“Duce, vi ringrazio nel modo più cordiale per l’aiuto diplomatico e politico che avete ultimamente accordato alla Germania ed al suo buon diritto. Sono persuaso di poter adempiere con le forze militari della Germania il compito assegnatoci. Credo perciò di non aver bisogno in queste circostanze dell’aiuto militare italiano. Vi ringrazio, Duce, anche per tutto ciò che voi farete in futuro per la causa comune del fascismo e del nazionalsocialismo.”

Adolf Hitler a Benito Mussolini

10 maggio 1940

Hitler dà inizio alla campagna militare in Francia

Superando le Ardenne e violando la neutralità belga come già nel 1914, le divisioni corazzate tedesche aggirano la Linea Maginot. La notizia del crollo del fronte francese arriverà dopo quattro giorni.

“Führer, vi ringrazio del messaggio che mi avete mandato nel momento in cui le vostre truppe ricevevano l’ordine di marciare ad Occidente… Sento che i tempi incalzano anche per l’Italia… Per quanto concerne le forze armate italiane, la marina è pronta ed entro maggio saranno pronti due gruppi di armate ad ovest ed est così come l’aviazione e le formazioni antiaeree. Superfluo dirvi che io stesso seguo l’azione delle vostre truppe con spirito cameratesco.”

Benito Mussolini a Adolf Hitler

10 giugno 1940

L’Italia entra in guerra

Dal balcone di Palazzo Venezia, Benito Mussolini annuncia l’entrata in guerra dell’Italia. Dopo il suo discorso, la piazza si svuota in fretta, senza sussulti, senza grida di evviva.

“Combattenti di terra, di mare e dell’aria! Camicie nere della rivoluzione e delle legioni! Uomini e donne d’Italia, dell’impero e del Regno d’Albania! Ascoltate!
Un’ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria. L’ora delle decisioni irrevocabili.”

Benito Mussolini da Palazzo Venezia

15 febbraio 1925

L’ulcera di Mussolini

All’indomani del discorso del 3 gennaio 1925, in un clima di accuse, sospetti, lotte intestine, Mussolini viene ritrovato nella sua stanza svenuto, immerso in una pozza di sangue. L’emorragia è stata causata da un’ulcera che lo tormenta da settimane.

24 dicembre 1925-5 novembre 1926

Le “leggi fascistissime”

Con le “leggi fascistissime” Mussolini procede alla costruzione del regime totalitario in seno allo Stato liberale. Sono messe fuori legge le opposizioni, abolite la libertà di stampa e la libertà sindacale, rafforzati i poteri del capo del governo, soppresso il sistema elettivo nelle amministrazioni locali.

7 aprile 1926

L’attentato di Violet Gibson

È il 7 aprile 1926, quando una donna – Violet Albina Gibson – esplode un colpo di pistola contro Mussolini. È il secondo dei sei attentati che saranno orditi contro il Duce tra il ’25 e il ’32.

11 febbraio 1929

La firma dei Patti lateranensi

Il fascismo sigla i Patti lateranensi, il concordato tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica di Roma. D’ora in poi Mussolini non è più soltanto il figlio del fabbro divenuto Duce degli italiani, ma “l’uomo della provvidenza”.

estate 1930

I campi di concentramento in Libia

Mussolini affida a Pietro Badoglio e Rodolfo Graziani la riconquista e la sottomissione della Libia. In Cirenaica, per piegare la resistenza dei guerriglieri guidati da Omar al-Mukhtàr, i due generali si macchiano di una delle più grandi deportazioni di massa della storia del colonialismo europeo.

24 settembre 1930-estate 1932

La caduta di Augusto Turati, segretario del Pnf

A seguito di una campagna scandalistica condotta da Roberto Farinacci, il segretario del Partito nazionale fascista Augusto Turati rassegna le dimissioni. La lotta interna al Partito tra la fazione moderata e quella violenta, intransigente, volge a favore della seconda.

28 ottobre 1932

La Mostra della rivoluzione fascista

Per il decennale della marcia su Roma Mussolini organizza l’impressionante Mostra della rivoluzione fascista. Al culmine del percorso d’esposizione fa innalzare il sacrario dei martiri fascisti, oscuro presagio del futuro che attende l’Italia.

23 marzo 1919

Milano, piazza San Sepolcro: nascono i Fasci di combattimento

Quando Benito Mussolini fonda i Fasci di combattimento, l’iniziativa è tutto fuorché memorabile. Il pubblico accorso è talmente inferiore alla capienza del teatro Dal Verme, che i presenti devono ripiegare in una piccola sala riunioni del vicino Circolo dell’alleanza industriale.

12 settembre 1919

D’Annunzio e i suoi legionari occupano Fiume

La Prima guerra mondiale è finita da meno di un anno. All’Italia, formalmente uno dei Paesi vincitori, sono assegnate durante la Conferenza di Parigi Trento e Trieste, ma non la Dalmazia e Fiume. Gabriele D’Annunzio parte da Venezia alla guida di un esercito di volontari per occupare Fiume a nome del popolo italiano.

aprile 1921

Lo squadrismo dilaga in tutta Italia

Con la vittoria socialista del novembre 1919, a cui fanno seguito picchettaggi, scioperi e scontri in tutto il Paese, la paura si diffonde tra industriali, possidenti, piccola e media borghesia. In pochi mesi l’Italia diventa fascista: camere del lavoro, case del popolo, uffici di collocamento vengono distrutti dagli squadristi sotto gli occhi impotenti di operai e contadini.

28-30 ottobre 1922

Marcia su Roma

Le camicie nere prendono d’assalto le prefetture, occupano le stazioni ferroviarie, marciano sulla capitale. Al rifiuto di Vittorio Emanuele III di firmare lo stato d’assedio, il presidente del Consiglio Luigi Facta si dimette. Il re incarica così Mussolini di formare un nuovo governo.

10 giugno 1924

L’omicidio di Giacomo Matteotti

Il segretario del Partito socialista unitario Giacomo Matteotti, tra i pochi a denunciare la violenza fascista e a opporsi a Mussolini, viene rapito e assassinato. Il suo cadavere verrà trovato due mesi dopo.

3 gennaio 1925

Il discorso di M alla Camera

Parlando di fronte al Parlamento italiano, sette mesi dopo l’omicidio di Giacomo Matteotti, Mussolini si assume “la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto”. Per molti storici è il discorso che dà inizio, di fatto, al regime fascista.